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Questa settimana al Cinema Azzurro

DUSE, THE GREATEST

Regista: Sonia Bergamasco
Durata: 93′
Nazione: Italia
Genere: Documentario
Cast:
Trailer: Click

Che cosa si può dire di un’artista che Charlie Chaplin ha definito “la più grande che abbia mai vista”, che Lee Strasberg ha descritto come “la migliore attrice di tutti i tempi”, e di cui Marilyn Monroe e Anna Magnani hanno tenuto il ritratto sempre accanto a loro? Tanto, e mai tutto, perché raccontare la Duse fino in fondo è impossibile: anche perché lei ha fatto di tutto per non raccontarsi attraverso interviste o autobiografie. Ma Sonia Bergamasco, per cui la Duse è un’ossessione da quando la sua gigantografia la accoglieva ogni volta che si recava al Piccolo Teatro, riesce a costruire un ritratto caleidoscopico a più voci – con il rimpianto di non poter aggiungere quella dell’attrice stessa – usando come filo conduttore le lettere scritte da Eleonora e interpretate dalla stessa Bergamasco in voce fuori campo.

Giorno Orari
mercoledì 19/02/25
20:30 - Sarà presente in sala la regista Sonia Bergamasco

A COMPLETE UNKNOWN

Regista: James Mangold
Durata: 141′
Nazione: USA
Genere: Biografico
Cast: Timothée Chalamet, Edward Norton, Elle Fanning
Trailer: Click

1961. Al capezzale di Woody Guthrie, cantante folk in fin di vita, si presenta un ragazzo del Minnesota, Robert Zimmerman, che si fa chiamare Bob Dylan. Woody e l’amico Pete Seeger lo ascoltano suonare e capiscono di avere a che fare con un talento raro. Dylan si fa strada rapidamente nella scena newyorchese del Greenwich Village e diviene un artista folk adorato per la sua capacità di unire una musicalità innata a temi di protesta che non fanno sconti al sistema. Si lega sentimentalmente a Sylvie Russo, ma la tradisce con Joan Baez, altro talento della scena folk. Fino al 1965, anno della svolta “elettrica”, in cui Dylan suona con un gruppo rock e abbandona i testi impregnati di messaggi politici in favore di un lirismo surreale tra Rimbaud e Dylan Thomas. La comunità di Greenwich Village lo considera un traditore, ma il mondo è ormai ai suoi piedi.

Giorno Orari
venerdì 07/02/25
18:00
sabato 08/02/25
18:00
domenica 09/02/25
16:00

IO SONO ANCORA QUI

Regista: Walter Salles
Durata: 135′
Nazione: Brasile
Genere: Drammatico
Cast: Fernanda Montenegro, Maeve Jinkings, Fernanda Torres
Trailer: Click

Brasile, 1971. Rubens Paiva, ex deputato laburista, vive con la moglie Eunice e i cinque figli a Rio de Janeiro. Il colpo di stato del 1964 lo ha espulso dalla scena politica e ha instaurato una dittatura militare che spaventa Eunice e le fa temere per l’incolumità della figlia maggiore Veronica, simpatizzante dei movimenti studenteschi antigovernativi. Ad essere portato via da casa, un giorno in fretta e furia, da un manipolo di sconosciuti armati, è invece Rubens. Non farà mai più ritorno.

Giorno Orari
giovedì 30/01/25
21:00 - Lingua Originale con Sottotitoli in Italiano
venerdì 31/01/25
21:00
sabato 01/02/25
21:00
domenica 02/02/25
18:30
martedì 04/02/25
21:00 - Lingua Originale con Sottotitoli in Italiano
mercoledì 05/02/25
21:00

A QUALCUNO PIACE CLASSICO

A QUALCUNO PIACE CLASSICO l’appuntamento matinée (film + colazione) ogni prima domenica del mese per riscoprire il cinema Chaplin, Hawks, Capra, Preston Sturges, Gregory LaCava, Leo McCarey, Mitchell Leisen, Ben Hecht, Billy Wilder, Carole Lombard, Myrna Loy, Claudette Colbert, William Powell, Cary Grant e tanti altri, maestri di leggerezza, classe e talento. Mai retorica, mai moralista, anarchica, gratuita e folle, la commedia americana dell’epoca d’oro, dai primi anni Trenta all’inizio del dopoguerra, è il genere che più sfugge alle trappole e ai cliché del cinema classico di Hollywood.

Domenica 3 novembre 🎥ARSENICO E VECCHI MERLETTI (ARSENIC AND OLD LACE) di Frank Capra con Cary Grant, Priscilla Lane, Raymond Massey, Peter Lorre.
📌 Mortimer Brewster, autore di un libro contro il matrimonio, si sposa. Non vede l’ora di comunicarlo alle bonarie, vecchie zie e al fratello matto che si crede Roosevelt. Un cadavere nella cassapanca, il ritorno di un fratello sociopatico e molti scheletri nell’armadio scatenano il caos. La più acida delle commedie di Capra fu girata nel ’41 e distribuita nel ’44. Partendo da un impianto teatrale e senza l’impegno sociale che contraddistingue i suoi film del periodo, Capra esaspera la follia della famiglia Brewster, la prova cartoonesca di Grant e un connubio piuttosto inedito di screwball e horror.
🎟️Ingresso unico 5€ (colazione inclusa)
🕤Ore 9:30 Apertura con colazione
🕙Ore 10:00 Inizio proiezione
Prossimi appuntamenti:
▪️01/12 LUCI DELLA RIBALTA di Charlie Chaplin
▪️12/01 ACCADDE UNA NOTTE di Frank Capra
▪️02/02 SCANDALO A FILADELFIA di George Cukor
▪️09/03 L’ETERNA ILLUSIONE di Frank Capra

Giorno Orari

CINQUE PEZZI FACILI

Dal 20 ottobre tornano le nostre matinée della #domenica 💙 Vi aspettiamo al CinemAzzurro per la rassegna CINQUE PEZZI FACILI con cui in questo primo ciclo della stagione, omaggiamo il cinema di #ErnstLubitsch. Cinque capolavori in Versione Originale Sottotitolata per scoprire – o riscoprire – un modo sublime di fare cinema che ha influenzato nel tempo molti grandi registi.
🎟️ Biglietto unico 5€ (colazione inclusa)
H. 9:30 colazione
H. 10:00 proiezione
20 ottobre: VOGLIAMO VIVERE!
17 novembre: MANCIA COMPETENTE
15 dicembre: SCRIVIMI FERMO POSTA
19 gennaio: ANGELO
16 febbraio: NINOTCHKA
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Oltre cento anni dopo il suo primo film da regista, Lubitsch ancora viene ricordato per quello che fu definito il “Lubitsch touch”, quel segno distintivo e inafferrabile che fa la differenza. Per molti, troppi anni, il grande pubblico, ignorava o non era interessato a conoscerne il nome di chi stava dietro la macchina da presa. Cinque persone facevano eccezione: Alfred Hitchcock, John Ford, Cecil B. DeMille, Frank Capra e Lubitsch. Nel caso di Lubitsch, più che identificarlo con un genere, la commedia, il pubblico gli riconosceva uno stile – un modo personalissimo di mettere in scena delle fantasie ambientate in fittizi reami o in città reinventate come Parigi o Budapest. Protagonista sempre l’amore, coniugale o extra coniugale, il triangolo e talvolta anche il ménage à trois. Un mondo ideale, un’atmosfera rarefatta, i dialoghi traslati, le ellissi narrative con dentro tanto sesso gioioso. Ma quello che più conta per Lubitsch è la risata e il segreto di tutto il suo cinema è l’ingegno con cui fa nascere e tiene in vita una situazione comica, per esempio lasciando l’azione o il dialogo fuori dall’inquadratura, nascosti da una porta o una finestra in modo che lo spettatore immagini cosa i personaggi dicono o fanno. In un’intervista degli anni ’70, Howard Hawks citava Lubitsch insieme a Ford e Leo McCarey come i tre più grandi dell’epoca d’oro. Nel 1947, quando Lubitsch morì per un infarto, al funerale William Wyler disse: «Mai più Lubitsch» e Billy Wilder gli rispose: «Peggio. Mai più film di Lubitsch.»

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